Sempre più cittadini usano Internet per cercare informazioni di tipo sanitario o che riguardano tematiche relative alla salute e agli stili di vita salutari. Secondo dati Istat 2013, oltre il 50% della popolazione italiana utilizza il web per la ricerca di informazioni sanitarie, con un differenziale di genere importante: 54,8% donne rispetto al 45% uomini.
I social media cominciano ad essere utilizzati da organi istituzionali e aziende ospedaliere per lanciare campagne di comunicazione e sensibilizzazione su specifici temi sanitari o per promuovere stili di vita salutari. Possono essere utilizzate dalle organizzazioni sanitarie per raccogliere i feedback individuali, monitorare le conversazioni dei pazienti e raccogliere i reclami e i possibili disservizi.
Il Ministero della Salute suggerisce alle strutture sanitarie italiane, all’interno delle linee guida per la comunicazione on line pubblicate nel 2010, l’impiego di piattaforme partecipative per pianificare attività di comunicazione più efficaci in tema di promozione della salute e per stabilire con i cittadini relazioni più
coinvolgenti e dialogiche.
Secondo la ricerca “Comunicare la salute attraverso le tecnologie” realizzata nel 2013 dal dott. Alessandro Lovari e pubblicata dall’Università degli studi di Sassari, la mappatura della presenza delle Aziende Sanitarie Locali italiane (ASL) sui più popolari social media evidenzia un aumento del loro essere “social addicted“.
Su 143 Asl italiane esplorate, solo il 35,7% di esse utilizza normalmente i canali social per informare e dialogare coi propri assistiti: il 35,3% al Nord-Ovest, il 40% al Nord-Est, 40,7% al Centro, il 36% al Sud e il 17,6% nelle Isole. Il principale social media utilizzato è Facebook, seguito da Twitter, mentre YouTube è utilizzato maggiormente al Centro-Nord. Secondo la suddetta ricerca, inoltre, gli argomenti che animano i flussi di comunicazione pubblica social, sono i seguenti: informazioni di pubblica utilità e opportunità per i cittadini; promozione di eventi campagne di comunicazione; vita della Asl; emergenze e disservizi; empowerment dei cittadini sui temi della salute.
I medici, secondo una ricerca americana (Johns Hopkins Medicine, 2012) si muovono bene tra i social media e 1 su 4 ci va almeno una volta al giorno in cerca di soluzioni e aggiornamenti per la professione. Innanzitutto occorre specificare che per “media sociali” non si intende solo Facebook (in realtà poco frequentato), bensì soprattutto i social network professionali, anche se nella categoria generica gli studiosi hanno specificato che rientrano tutte le applicazioni web che permettono la creazione e lo scambio di contenuti user-generated (generati dagli utenti), inclusi i social network più famosi, le community online, i wikis, i blog e i siti di microblogging. Tra le più diffuse ci sono Medicitalia , DottNet, Doctrs.com e naturalmente Linkedin. Insomma nel calderone dei media sociali c’è veramente di tutto e i professionisti della salute hanno in generale una buona opinione dell’informazione che scorre su questi siti.